TESSITURA
Tessitura con scarti di lavorazione
L’industria tessile accumula ogni giorno più rifiuti. È difficile convincere le grandi aziende a cambiare i loro modelli commerciali, ma possiamo iniziare a cambiare i nostri comportamenti di consumatori adesso
Riuso creativo, un concetto moderno e necessario, coniugato con tecniche antiche come la tessitura al telaio manuale.
Cimose di lino, intercettate prima della discarica, pazientemente separate, raggomitolate e intrecciate in orditi di cotone/lino/juta, diventano paralumi, tovagliette, runner, cuscini, borse.
Manufatti per testimoniare e diffondere il valore dell’economia circolare.
Per la produzione di questi manufatti, utilizziamo principalmente residui (cimose) di lino italiano che recuperiamo, salvandoli dalla discarica, da un’industria tessile campana.
Il processo prevede la raccolta in fabbrica, lo sbroglio delle matasse, la selezione per tinta e per filati (spessori).
La messa a punto del processo ha richiesto molto studio e numerose sperimentazioni, per selezionare, ad esempio, i filati più adatti per l’ordito in funzione delle caratteristiche (resistenza, gradevolezza estetica, funzionalità) per ogni tipo di prodotto.
La tessitura avviene utilizzando prevalentemente un telaio orizzontale a pettine liccio, che abbiamo modificato auto-producendo dei moduli realizzati con la stampante 3d Prusa i3 MK3, in modo da poter utilizzare le cimose anche in ordito.
In altri casi, ad esempio per cravatte, cinture, e tracolle, utilizziamo un inkle loom.